Luca Gotti, allenatore del Lecce, ha commentato in conferenza stampa l’espulsione di Patrick Dorgu, colpevole nel primo tempo della sfida contro il Cagliari di un intervento duro ai danni di Prati.
Queste le sue parole: “Gli arbitri stanno andando nella direzione della salvaguardia della salute degli atleti. Una persona che ha giocato a calcio non può mai pensare che sia un fallo da espulsione. Il giocatore sta prendendo il pallone e aprendo il compasso finisce col piede sull’avversario. Il giallo ci può stare, poi al VAR va a vedere il fermo immagine. Ma cosa facciamo? Gli arbitri col fermo immagine? Il calcio è dinamismo. Faccio fatica a comprendere questa cosa“.
Le parole di Luca Gotti sull’espulsione di Dorgu in Lecce-Cagliari
Come giudicare l’episodio? E che spazio possono avere le considerazioni di Gotti nel dibattito sul Var e sulle novità dell’arbitraggio?
Partiamo da un elemento tecnico. Nel caso di Dorgu e Prati quella che viene considerata in sala VAR è la cosiddetta “bad image”: un fermo immagine di particolare impatto, che mostra la durezza dell’intervento e anche come la caviglia del centrocampista rossoblù si pieghi. Un caso codificato, in cui viene messa a rischio l’incolumità fisica dell’avversario: a rigore, giusto procedere con l’On Field Review e con l’espulsione del calciatore.
Al tempo stesso, però, le parole di Gotti ci invitano a una riflessione importante. Lui parla di “fermo immagine” e di “dinamismo”, ponendo l’accento su un aspetto fondamentale: l’importanza di non scindere l’arbitraggio dalla conoscenza del campo e dall’interpretazione delle situazioni e del gioco. Ecco, tenendo in considerazione l’aspetto tecnico e regolamentare, il suo “avviso” non è certo da mettere in secondo piano. Il calcio non è solo degli arbitri, ma di tutti… e Gotti dice chiaramente: “Attenti, ci stiamo allontanando dal calcio“.