Grandi polemiche al Barbera per un mancato calcio di rigore nella sfida tra il Palermo e il Cittadella, terminata con la vittoria dei veneti per 1-0.
L’episodio incriminato è l’uscita alta del portiere Kastrati su Nedelcearu, col primo che colpisce il secondo col guantone all’altezza del viso.
Palermo-Cittadella, l’analisi del contatto Kastrati-Nedelcearu
Due premesse necessarie. La prima: le immagini non chiariscono fino in fondo la dinamica dell’accaduto. La seconda: in questi casi, si prende in considerazione chi arriva per primo sul pallone.
Dai replay sembra che ad arrivare per primo e a colpire il pallone sia il difensore del Palermo. Poi Kastrati lo colpisce in modo pericoloso col pugno chiuso. Ragion per cui l’arbitro – il signor Fourneau – avrebbe dovuto assegnare calcio di rigore. E il VAR, di fronte al mancato fischio in campo, sarebbe dovuto intervenire per correggere l’errore.
Il paragone possibile in questo caso riguarda l’episodio di Sommer e Nzola in Fiorentina-Inter lo scorso anno. Lì Aureliano assegnò il penalty per la viola nonostante il portiere svizzero fosse arrivato per primo sul pallone, prima di colpire l’attaccante avversario. Lì, il portiere arrivò per primo e il rigore fu fischiato lo stesso (un errore, a mio avviso). Qui, a Palermo, è il difensore ad arrivare per primo: a maggior ragione, un caso da penalty.