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    La moviola di Verona-Juve: male Giua coi cartellini

    La nostra moviola per il quotidiano Tuttosport

    A trentasei anni, Antonio Giua gode già di una discreta esperienza, essendo stato promosso in Serie A cinque anni fa, nel 2019.

    L’arbitro sardo deve continuare a dirigere queste gare e farlo bene per poter impensierire colleghi non internazionali che vengono comunque designati con regolarità per match impegnativi (anche se quello di ieri è stato senza storia).

    La moviola di Verona-Juve tua: l’operato di Giua

    Nel primo tempo del Bentegodi, l’Hellas protesta per l’intervento di Locatelli su Duda nell’azione che porta al vantaggio di Vlahovic. Lo juventino però prende il pallone e lo scontro di gioco successivo è una diretta conseguenza e soprattutto è regolare. Giusto lasciar proseguire, anche il VAR approva la decisione di Giua.

    Netto il rigore assegnato per fallo di Tchatchoua su Mbangula nel secondo tempo. Il gialloblù prende nettamente la gamba travolgendo l’avversario.

    Eppure, in una partita facile, la gestione disciplinare è da dimenticare. Nel primo tempo mancano due gialli piuttosto evidenti: uno a Fagioli per fallo su Duda, e uno a Suslov per fallo su Cabal. E sul rigore il giallo a Tchatchoua è inventato: non si tratta sicuramente di un giallo imprudente, ma solo un intervento falloso genuino, in una potenziale azione d’attacco pericolosa. Una SPA, che in area di rigore viene “declassata” (nessun cartellino).

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